CRV è un intervento di ampliamento e ristrutturazione di una villa padronale al confine dei monti Rossi, alle pendici dell’Etna. La zona, un tempo verde e priva di edifici, è stata saturata da edilizia residenziale monofamiliare con aree a verde di pertinenza.
Lo sforzo progettuale è stato quello di rispetto per l’esistente unito ad una forte ricerca dell’immagine architettonica globale.
Sono tanti gli elementi della tradizione locale siciliana che entrano in gioco, pochi i colori e i materiali utilizzati, tanti i punti di contatto fra vecchio e nuovo.
Nasce così un mix progettuale di forme e colori che dialogano con il contesto storico e con l’ambiente.Il giardino
Innovare il concetto di giardino siciliano, semplificando forme ed essenze, è la linea conduttrice del progetto degli esterni. Il vecchio giardino appariva saturo di essenze spontanee e poco curato, era caratterizzato da un unico spazio in pendenza costante e quindi poco vivibile. Si è reso necessario dare un nuovo ordine agli elementi importanti: le essenze, i viali di collegamento, i terrazzamenti orizzontali e le zone ombreggiate.
Nasce un viale principale di ingresso (riprende il sedime di un vecchio percorso) rivestito in pietra lavorata a mano che conduce, passando fra il vuoto di due cipressi secolari, ai vari terrazzamenti verdi confinati da sottili lame in acciaio corten.
Alla fine del viale, una scala conduce al nuovo spazio veranda. Quest’ultimo nasce dall’esigenza di ampliare un vecchio palmento, luogo di lavorazione dell’uva.
La veranda dinamica
Interamente realizzata in un materiale che non teme il tempo (acciaio corten), la veranda crea uno spazio dinamico, contemporaneamente coperto e aperto, riscaldato e ventilato, innovativo e tradizionale, statico e motorizzato, precario e stabile. La flessibilità è la vera anima di questo spazio che è totalmente modulabile e apribile in base alle esigenze e alle condizioni climatiche.
Il tetto è per metà apribile e le grandi pareti vetrate scorrevoli si raccolgono ai margini aprendo l’interno e trasformandolo in spazio esterno.
La struttura è semplice: quattro colonne HE 300 sorreggono due travi lunghe 12 m, il cui profilo asimmetrico è stato appositamente disegnato per fare da guida al terzo e ultimo elemento: le lastre di copertura.
Il resto, gli innesti e le connessioni con l’esistente sono realizzati interamente in vetro.
La piscina
Riprendendo la sequenza dei terrazzamenti, l’ultimo in ordine di percorrenza dall’ingresso principale è diverso dagli altri, il suo colore è chiaro come quello della pietra naturale con cui è rivestito (lastre monolitiche di grande dimensione) ed ospita una grande vasca. La piscina ha una lunghezza di 17m e una larghezza di 8m con profondità variabile e un sistema a sfioro.
La casa padronale
Il progetto prevede la ristrutturazione di una villa di 600 mq che si sviluppa su tre livelli: un piano seminterrato costituito da un portico di ingresso e da locali adiacenti, un piano terra destinato all’abitazione e un piano primo caratterizzato da un grande open space.
Particolare attenzione è stata riservata al progetto di divisione degli spazi interni, la villa, poiché costruita con sistema di muratura portante, aveva delle grosse murature interne che ne scandivano la divisione in camere. Camere piccole e separate da strette porte, in contrasto con spazi ampi e unici. Nasce così l’idea di sospendere le grandi ed importanti volte presenti nei soffitti per liberare la zona giorno dalle partizioni interne. L’intervento, arduo e delicato, è realizzato attraverso l’inserimento di una capriata in acciaio ben nascosta sotto il tetto e collegata alle giunzioni delle volte con dei tiranti (pendini in acciaio). Il risultato è sorprendente: il grande camino centrale risulta completamente sospeso dall’alto, come le quattro volte adiacenti.
Tutte le pareti interne sono finite a calce naturale stesa come da tradizione in maniera irregolare, per sottolineare la bellezza e l’autenticità del materiale è stato scelto di non dipingere le pareti ma di lasciarle del colore della calce. Gli intonaci esterni sono in cocciopesto naturale per mantenere l’aspetto dato dal tempo.
L’acciaio riveste grande importanza in questo progetto, da elemento strutturale è stato portato ad elemento di finitura protagonista dello spazio interno.
|
coordinamento e progetto: Sebastiano Amore, Angela M.Campione, Corrado Gioia
collaboratori: Michele Versaci, Federica Basile, Marco Vasta, Grazia Maugeri, Silvia Spina
progetto delle strutture: TS Engineering, Michele Privitera
direzione lavori: Sebastiano Amore, Corrado S.Gioia
impresa esecutrice: Uniedil, Catania |